Un lungo viaggio verso Francistown

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DAY 23 ( 18 agosto 2001 ) | Kasane – Francistown

Francistown è la seconda città del Botswana, definita spesso la “capitale del Nord”, mentre l’attuale capitale, Gaborone, si trova ben 400 chilometri più a sud. Abbiamo deciso di raggiungere la città, percorrendo i territori orientali del Botswana, per attraversare le numerose piccole riserve che costellano questa regione.

Il paesaggio qui è prevalentemente boscoso, con ampi spazi aperti e particolari formazioni granitiche. Lungo la pista che stiamo percorrendo si incontrano numerosi piccoli villaggi e fattorie. L’agricultura è la pricipale fonte di reddito delle popolazioni che vivono qui, nel Distretto Centrale.

Paesaggio lungo la strada per Francistown
Paesaggio lungo la strada per Francistown

Raggiungiamo Francistown dopo una lunga tappa di trasferimento, oltre cinquecento chilometri percorsi in parte su piste ben battute. Ci sono diverse miniere abbandonate intorno alla città che un tempo fu il centro principale della prima corsa all’oro dell’Africa meridionale.

Ci sistemiamo per la notte al Marang Hotel, splendidamente posizionato lungo le rive del fiume Tati, che attraversa pigramente la città. Si tratta di un soggiorno quasi obbligato per i viaggiatori che da lunga data lo scelgono per l’atmosfera rilassata e l’ambientazione esotica. Ovviamente ci sistemiamo nell’annesso campeggio, il che ci consente un notevole risparmio sul costo del pernottamento.

Ci concediamo il meritato relax a bordo piscina e poi ci lasciamo tentare dal profumo di una buona pizza presso il ristorante Milano Pizza, gestito da italiani.

I rinoceronti bianchi del Khama Sanctuary

DAY 24 ( 19 agosto 2001 ) | Francistown – Serowe – Khama Rhino Sanctuary ( 240 km )

” Non penso che tu sappia cosa vuol dire svegliarsi tutte le mattine con un odio profondo per l’ingiustizia. Non è una cosa astratta, odi la gente e i responsabili di questa ingiustizia. Alla fine arrivi alla conclusione che chi odia e chi viene odiato esploderanno in una grande conflagrazione ”

Bessie Emery Head, The Cardinals

Con questa citazione vogliamo ricordare la scrittrice Bessie Emery Head, la più importante autrice del paese. Grazie ai suoi numerosi viaggi all’estero e al successo del romanzo, “A question of power” ottenne la cittadinanza botswana nel 1979. Morì a Serowe, dove i suoi effetti personali, le sue foto e i suoi manoscritti sono conservati presso il Memorial Museum Khama III. Qui sono esposte anche le sue foto, la scrivania e la macchina da scrivere.

Il villaggio di Serowe è spesso protagonista degli scritti di Bessie Head, la quale si è sempre battuta, sia nella vita privata che attraverso le sue opere, per la gente comune e contro i poteri forti rappresentati da potenti e dai politici.

Noi siamo passati a Serowe alla ricerca delle antiche tombe del cimitero reale, posto sulla collina di Thathaganyana, un luogo sacro e ben custodito. L’area è sacra e occorre ottenere un permesso speciale da parte della polizia e trovare una guida locale.

Pochi chilometri più a nord di Serowe sorge il Kama Rhino Sanctuary, fondato nel 1989 e ospitato in una piccola riserva di nemmeno 5000 ettari. Il suo obiettivo è quello di proteggere l’esigua popolazione di rinoceronti del paese ( al momento della nostra visita la riserva ospitava 32 rinoceronti bianchi e un solo rinoceronte nero )

Rinoceronti bianchi nel Khama Rhino Sanctuary
Rinoceronti bianchi nel Khama Rhino Sanctuary

Ma questo santuario naturale ospita anche giraffe, zebre, kudu, iene e leopardi oltre a più di 230 specie di uccelli. E’ talmente piccolo che la nostra cartina Michelin non lo riporta nemmeno !

Le piste al suo interno sono ben battute e praticabili anche con veicoli normali anche se un fuoristrada 4×4 è consigliato nel periodo delle piogge. Ci sistemiamo presso l’ottimo campeggio all’ingresso del parco, non prima di aver avvistato alcuni esemplari di rinoceronte bianco con i piccoli al seguito.


Un colorato uccello del Botswana

Una notte sotto i Baines’ Baobabs

Dopo un lungo viaggio di quasi 500 chilometri raggiungiamo l’ingresso del Nxai Pan National Park e da qui procediamo verso i famosi Baines’ Baobabs immortalati per la priva volta dall’esploratore britannico Thomas Baines. Le sue opere ci offrono oggi un ritratto unico della vita coloniale in Africa del Sud.

Dopo un paio di ore finalmente giungiamo al cospetto di questi cinque giganteschi ed eterni baobab. Come grandi guerrieri o sentinelle del deserto, da tempi immemorabili osservano il passaggio dei viaggiatori. L’atmosfera da queste parti è piuttosto suggestiva e lo è ancora di più il meraviglioso cielo stellato che stanotte darà spettacolo di sè, sovrastando il nostro bivacco.

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