Benvenuti nel Krugher National Park

DAY 04 | Blyde River Canyon – Krugher National Park

Stamane dopo una piacevole colazione sui tavolini in prossimità della piscina, lasciamo il resort con l’intenzione di visitare il lago creato dalla  Blydepoort Dam che si trova a pochi chilometri dal campeggio ma ancora una volta lo sciopero ci ha sbarrato la strada.

Decidiamo dunque di raggiungere l’ingresso del Krugher National Park, che dista da qui solo 50 km. Il parco è la più grande riserva naturale del Sudafrica. Si estende su di un’area di circa 20.000 km² ( equivalente all’incirca a quella dello stato di Israele o del Galles ), con un’estensione di 350 km da nord a sud e 67 km da est a ovest.

Nel 1926, l’amministrazione Britannica stabilì che la riserva diventasse il primo Parco Nazionale del Sudafrica, e, come gesto simbolico di riconciliazione con la popolazione dei coloni dopo la guerra, la ribattezzò “Kruger National Park” in onore di un leader boero, Paul Kruger.

Amelia all’ingresso del Parco Nazionale Krugher

Il parco fu aperto al pubblico nel 1927, e dopo un inizio piuttosto timido il parco iniziò ad attirare turismo: già nel 1935 si vendettero circa 26000 biglietti d’ingresso. Oggi, il Kruger è visitato da circa un milione di turisti l’anno. Il parco è suddiviso in 6 ecosistemi con diversi tipi di vegetazione, dai fitti boschi di acacie, sicomori e salici spinosi del sudovest alla savana della regione centrale.

Complessivamente, ospita circa 1.900 specie di piante e al suo interno si contano oltre 500 diverse specie di uccelli, alcune residenti, altre migratorie o nomadi. Il Kruger ospita inoltre tutti i membri del gruppo dei big five: bufali, leopardi, circa 1200 leoni, rinoceronti (sia neri che bianchi) ed elefanti.

Elefante nella savana del Krugher National Park

Altri mammiferi presenti nel parco includono zebre, ghepardi, giraffe, kudu, ippopotami, impala, molte specie di antilopi, iene, facoceri, gnu, e via dicendo. Nell’ultimo ventennio circa il parco ha sofferto di un’eccessiva crescita della popolazione degli elefanti, che crea notevoli problemi all’ecosistema.

A partire dal 1989 il parco ha preso a vendere sistematicamente i propri elefanti ad altre riserve, e dal 1995 ha iniziato ad applicare la somministrazione annuale di farmaci contraccettivi. Nel parco si trovano inoltre 120 specie di rettili ( tra cui circa 5000 coccodrilli ), 52 specie di pesci, e 35 di anfibi.

Passato un primo cancello, si arriva ad un piccolo ufficio dove occorre registrarsi e pagare l’ingresso al parco. Noi avevamo prenotato dall’Italia quattro notti, pagando in anticipo i campi e le relative tasse giornaliere. Queste ultime ammontano a R180/giorno, mentre per il pernottamento in tenda abbiamo speso R150/notte in due.

Consiglio di prenotare anche in bassa stagione perchè nel corso della pianificazione del viaggio ho trovato alcuni campi non disponibili ( gruppi di viaggi organizzati riempiono velocemente i posti ) Sbrigate queste semplici formalità sostiamo nei pressi del piccolo market per acquistare una cartina del parco ( R28 – indispensabile per pianificare i Game Drive, calcolando tempi e chilometri ), un’adattatore per i nostri apparecchi elettrici ( R14.30 ) e un piccolo spuntino per il pranzo.

Poi ci mettiamo in marcia verso il nostro primo campo, il Satara, posto in prossimità dell’Orpen Gate ( comodo per chi arriva dal Blyde River Canyon ) Si trova su un’area pianeggiante e fertile che attira numerosi erbivori. Il campo vanta la più vasta popolazione di leoni ( anche se in questa zona non ne abbiamo visto nessuno )

Primo giorno al Satara Camp, nel Krugher National Park

I rest camp nel Krugher sono piccole cittadelle con ogni confort, situati in mezzo al bush, in posizioni strategiche per l’avvistamento degli animali. Date le dimensioni, in questa stagione non risultano particolarmente affollati. I campi sono sicuri, cintati elettricamente e pulitissimi. Dalle toilette pubbliche alle docce ai vialetti di accesso. Quasi sempre troverete supermarket con ogni genere di conforto e accessori da campeggio e negozi di souvenir oltre a ristorante, distributore di benzina, telefoni e talvolta bancomat. Talvolta anche piscine.

Sono disponibili inoltre strutture riparate per cucinare con piastre elettriche e acqua calda. Insomma non manca praticamente nulla, il massimo della comodità. Si ha quasi l’impressione di essere in un grande parco a tema, dove tutto è studiato per il massimo divertimento dei visitatori ( avvistamenti di animali compresi )

Per gli amanti della natura selvaggia, ci sono sistemazioni anche più spartane nei cosiddetti Satellite Camps che dispongono soltanto dei servizi essenziali

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