Abbiamo conosciuto Sara e Luca attraverso i video del loro canale Youtube e ci siamo da subito appassionati alle avventure di viaggio di questa coppia intraprendente e amante della natura e del “wilderness americano”.
Sara e Luca sono una coppia di viaggiatori e vlogger italiani che nel maggio del 2017 hanno scelto di cambiare completamente stile di vita raccontando attraverso video e foto le loro esperienze di viaggio e di creare il progetto “LeAw – Leave Everything and Wander”
Ciao ragazzi, presentatevi ai nostri lettori…
Mi chiamo Sara e sono originaria dell’Alto Adige. Dopo aver studiato recitazione alla scuola d’arte drammatica Paolo Grassi mi sono laureata in storia e critica del cinema a Milano. Ho raggiunto risultati professionali di alto livello nell’ambito manageriale diventando l’assistente personale e il braccio destro dello stilista Philipp Plein in Svizzera.
La mia vita ed il mio lavoro erano speciali e tutt’altro che noiosi, ma ho sempre dedicato tutta me stessa alla carriera: lavoravo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per la realizzazione dei sogni altrui. Sono sempre stata creativa e amante dei viaggi e sentivo la necessità di conoscere di più, di scoprire il mondo. Grazie all’esperienza fatta negli anni, ho imparato che nulla è impossibile e che bisogna avere coraggio: ho scelto quindi di cambiare vita e partire insieme a Luca.
Sono Luca, nato a Lisbona, in Portogallo. Ho vissuto a Madrid, San Paulo, Belo Horizonte e Torino. La mia famiglia ha sempre viaggiato molto per lavoro ed io sono cresciuto con la stessa passione. A 24 anni ho deciso di affrontare un viaggio in solitaria di 11 mesi in Australia senza però condividerlo o fare video o foto e quando sono tornato in Italia mi sono affermato come influencer e ho lavorato come modello.
Sono diventato popolare sui social network come Instagram e Facebook perché ho sempre cercato di creare post in diverse lingue che potessero essere di ispirazione alle persone e suscitare un sorriso. Nel 2016 ho partecipato al programma televisivo “Ballando con le stelle” arrivando terzo ed è stata un’esperienza emozionante alla stregua del viaggiare. Il mio sogno è sempre stato quello di condividere con le persone quello che amo fare e quindi LeAw è esattamente quello che sto facendo: viaggiare e far viaggiare attraverso le foto e i video.
Presentateci il vostro Vlog
“Leave Everything and Wander” nasce dal desiderio di unire le nostre abilità e realizzare un sogno: quello di viaggiare, abbandonando le certezze e le sicurezze che caratterizzano la vita quotidiana della maggior parte di tutti noi. LeAw è la risposta che vogliamo dare a chi ci segue, di essere coraggiosi e bilanciare il valore delle cose, che nulla vale di più della libertà e del rispetto delle proprie inclinazioni, di quello che è il nostro dono più grande, la vita.
Una delle sfide più grandi fin dall’inizio è stata la decisione di proporci come storytellers di ultima generazione e di voler coinvolgere il pubblico utilizzando i social network ( youtube/instagram/facebook ) come canale di comunicazione facendo viaggiare le persone attraverso i nostri racconti video e le nostre foto: si tratta a tutti gli effetti di un lavoro. Essendo il nostro un vlog e non un blog siamo molto più attivi su youtube e instagram che sul sito web
Leave Everything and Wander significa letteralmente “lascia tutto e vaga”. Ci siamo chiesti numerose volte se fosse meglio una vita trascorsa a crearsi certezze e sicurezze oppure una vita all’insegna dell’avventura, dell’ignoto, dell’esperienza, quale delle due avesse più valore, quale ti lasciasse con meno rimpianti e abbiamo capito che non esiste una risposta assolta, ma una scelta, quella sì.
Pur avendo una situazione lavorativa stabile e uno stile di vita fuori dal comune, la nostra curiosità e la voglia di esplorare il mondo erano più forti di qualsiasi sicurezza. Viaggiare è differente dal fare una vacanza e vivere “on the road” può essere impegnativo ma al tempo stesso meraviglioso. Noi siamo grandi sognatori e ci piacciono le grandi sfide.
Abbiamo lasciato tutto ciò che avevamo in Italia e con una valigia di 50 kg e un visto “working holiday” di sei mesi siamo partiti alla volta di un Paese a noi sconosciuto, il Canada. Dopo aver lavorato come wwoofers ( si tratta di un’esperienza di lavoro nelle fattorie biologiche in cambio di vitto e alloggio, N.d.R. ) e costruito case in canapa a Bowen Island, ci siamo comprati un vecchio truck camper 4×4 degli anni ’90.
Abbiamo iniziato la nostra straordinaria avventura partendo da Vancouver e addentrandoci poco a poco nella natura canadese più incontaminata fino a raggiungere le terre sconfinate e disabitate dell’Alaska, superando il circolo polare articolo e spingendoci fino al suo punto più a nord, Prudhoe Bay.
Sei mesi, tre fusi orari, 22000 km, innumerevoli imprevisti, dal Canada occidentale a quello orientale, evitando le autostrade maggiormente trafficate e facendo solo ed esclusivamente “boondocking” ossia dormendo in mezzo al nulla senza utilizzare campeggi attrezzati.
Lo spirito del nostro viaggio è, infatti, quello più selvaggio: adoriamo vedere gli animali immersi nel loro habitat naturale, scoprire le culture locali e le loro tradizioni, praticare attività outdoor, affrontare e percorrere le strade più pericolose e meno battute ed esplorare i luoghi meno turistici, il tutto mantenendo un’anima green.
Durante la seconda parte di questa avventura ( da maggio a settembre 2018 ) abbiamo attraversato sempre a bordo del nostro truck camper “Lucky Leaw” gli Stati Uniti d’America cercando di privilegiare le strade off road e concentrandoci soprattutto sulla natura monumentale, maestosa e magnetica della zona sud occidentale dei “Four Corners”: Utah, Colorado, Arizona e New Mexico.
Siamo partiti da Toronto e dopo aver percorso l’intera leggendaria Route 66 abbiamo terminato il nostro magnifico itinerario sulle ridenti spiagge della Pacific Coast in California. Ora siamo in Messico ed il nostro sogno è quello di attraversare tutta la Panamericana.
Come, quando e perche’ avete deciso di partire
Ci siamo conosciuti nell’ottobre del 2015 ed abbiamo subito iniziato a viaggiare insieme: Thailandia, Giordania, Nepal, Seychelles. Per motivi lavorativi, potevamo stare via solamente 5/6 giorni, ma gli occhi e le storie delle persone che abbiamo incontrato ci hanno cambiato, soprattutto in Nepal. Gente che non possedeva nulla ma che trovava sempre la forza di sorridere. Erano felici, ospitali, gentili.
Noi, annientati dai ritmi e degli schemi quotidiani, non sapevamo quasi nemmeno più cosa volesse dire sorridere. Avevamo tutto ( soldi, lavoro, casa, macchina ) ma non avevamo quello che volevamo ( tempo, sorriso, esperienza ): assurdo no?
Così abbiamo deciso di abbandonare i nostri confort; Sara si è licenziata e abbiamo fatto un piano. Lavorare sodo per la realizzazione di un nostro sogno. Essendo solamente in due non era ( e non è tuttora ) facile. Il progetto è totalmente autofinanziato e abbiamo dovuto creare tutto dal nulla. In due mesi abbiamo creato la pagina Instagram, il sito web, il logo, la pagina Facebook ed abbiamo imparato ad usare le funzioni base del programma di editing per montare i video.
Siamo entrambi molto intraprendenti e volevamo fare un progetto per dimostrare anche ai più giovani che se vuoi fare qualcosa puoi, pure con mezzi economici limitati. Per scelta abbiamo richiesto un visto lavorativo-turistico di 6 mesi per il Canada e dopo aver comprato l’attrezzatura base per iniziare un vlog ( 1 mac, 1 camera professionale con obbiettivo, 1 programma editing, 1 iPhone, 1 hard disk ) siamo partiti con una valigia di 50 kg e 1776 € a testa. Volevamo evitare anche i soliti commenti “facile con i soldi”, “ah cosí sono bravi tutti”, “figli di papà” etc ed essere un’ispirazione positiva: se non sei felice non accontentarti perché la vita merita di essere vissuta nella maniera in cui vuoi tu
A chi vi ispirate, quali sono i vostri punti di riferimento ?
Non abbiamo qualcuno in particolare a cui ci siamo ispirati, diciamo che siamo molto spontanei e abbiamo voluto creare qualcosa di molto personale e naturale un po’ fuori dagli schemi. Abbiamo studiato molto Youtube e i social media in generale e continuiamo a farlo perché non si smette mai di imparare, soprattutto se lo fai anche per lavoro. Conosciamo tutte le varie mode e quello che oggi “funziona” e quello che “funziona meno”: sappiamo che oggi “vanlife” è un grande movimento, probabilmente anche una grande moda, ma noi siamo ribelli e viaggiatori veri, non ci piace sottostare e seguire degli schemi anche perché se “viaggi davvero” non puoi
La nostra esperienza è sicuramente una scelta di vita,
non semplicemente una esperienza sabbatica
La lontananza e le difficoltà psicologiche della vita “on the road”
- Che cosa vi manca della vita “normale” ? ( casa, ufficio e famiglia…per intenderci )
Sinceramente non abbiamo mai avuto una vita “normale”. Questo è proprio uno dei punti che spesso vogliamo sottolineare per far capire che se vuoi puoi. Quando non hai nulla da perdere o sei completamente disperato può essere più naturale un cambio drastico di vita, ma può avvenire anche il contrario. Si può SCEGLIERE di cambiare, ovviamente bisogna essere pronti a fare diverse rinunce.
- Siete pronti a tornare indietro ? Si puo’ ricominciare una vita “normale” ?
Pensiamo che le conoscenze acquisite e la tua esperienza non te le possano portare via nessuno, sono le tue sicurezze, quindi si può sempre tornare indietro, cominciare nuovamente etc…i cambiamenti fanno parte della vita, bisogna imparare ad accoglierli. Quando si inizia a viaggiare in questo modo però è difficile fermarsi.
- Avete una casa ? Vi manca ?
Ci mancano le comodità di una casa, le sensazioni che provi quando sei a casa. Va a momenti, vivere così è come vivere costantemente su una montagna russa. Luca ha una piccola casa in montagna, alcune volte sogniamo di essere lì. Il concetto di casa per noi è più un’emozione che un luogo.
- Come si gestisce il rapporto ( anche psicologico ) con genitori o parenti lontani ?
Le nostre famiglie sono abituate alla nostra lontananza: Luca ha sempre viaggiato, Sara ha lasciato casa a 18 anni. Negli anni si crea un rapporto basato sulla fiducia, cambia semplicemente la comunicazione: riusciamo spesso a sentirci e a fare delle videochiamate per vederci e dare aggiornamenti in diretta. Ovviamente ci mancano e pensiamo spesso a loro ma sono sempre con noi, nel nostro cuore.
- Vi mancano gli amici e le serate in compagnia ? Come si sopravvive all’assenza di rapporti sociali con persone frequentate per lungo tempo ?
La nostra vita sociale è sempre stata fuori dal comune sia per quanto riguarda il costante viaggiare che per motivi di lavoro…
Parlateci della vostra casa su ruote…
Abbiamo comprato il pick up in Canada per 800 USD, trovando un annuncio su un sito di auto usate. Non avevamo nessun mezzo per andarlo a recuperare cosí abbiamo .affittato una vespa da veri italiani percorrendo quasi 400 km ! Il camper ( la cellula abitativa ) invece lo abbiamo comprato negli Usa dopo qualche settimana per 1900 USD, sempre tramite un annuncio.
Abbiamo dovuto ricostruirlo in parte all’interno perché il legno nella parte davanti era marcio, è stato un bel lavoro. Con il visto lavorativo canadese siamo riusciti a registrare il veicolo in Canada e a fare la prima assicurazione senza problemi. Il camper non abbiamo dovuto registrarlo ( Entrambi li abbiamo comprati con i soldi guadagnati in Canada )
Come l’avete scelta, con quale criterio ?
Sapevamo cosa volevamo ed avevamo un budget ristretto. Inizialmente volevamo un motorhome / school bus di quelli giganti poi abbiamo cambiato idea guardando gli annunci e pensando in maniera pratica al nostro viaggio. Ci serviva un 4×4 e volevamo qualcosa di relativamente comodo. Abbiamo trovato queste due occasioni e non ci abbiamo pensato troppo su.
Pregi del vostro veicolo:
- Veicolo 4×4, rialzato con tutte le comodità di un camper europeo normale ( bagno, doccia, wc, frigo, piano cottura, forno, riscaldamento, letto king size )
- Prezzo basso. Pick up bifuel ( gpl e benzina )
- Con il nostro impianto fotovoltaico non abbiamo bisogno di allacciarci alla corrente, siamo autosufficienti. Essendo vecchio ed usato non abbiamo paura di affrontare percorsi che possano danneggiare il veicolo quindi ci buttiamo su tutte le strada più incredibili ed avventurose.
Difetti…
- Peso eccessivo, grandi dimensioni ( soprattutto altezza )
- La cellula abitativa non comunica con la cabina di guida.
- Niente aria condizionata, né in macchina né sul camper.
- Consumi elevati ed essendo un veicolo vecchio spesso ci sono delle rotture o malfunzionamenti dovuti all’usura e all’età
Lo spazio vitale è sufficiente ?
La vita di coppia così a stretto contatto, in un ambiente ridotto come a bordo di un’astronave è così facile da affrontare ?
Lo spazio vitale è assolutamente sufficiente. Viaggiando in questo modo si diventa volente o nolente minimalisti. Alle volte vorremmo essere addirittura più piccoli. Tantissime persone ci ammirano per il fatto di passare cosí tanto tempo insieme e di stare cosí tanto a stretto contatto: oggi come oggi siamo sicuramente un caso in controtendenza.
A noi non pesa affatto e discutiamo raramente. Crediamo che il problema di molte coppie sia la mancanza di rispetto e il fatto di avere pochi argomenti. Qui ce ne succede una tutti i giorni e ogni giorno abbiamo qualcosa di cui parlare: sogni, problemi da risolvere, itinerari da programmare, progetti. Non abbiamo tempo per litigare.
Il vostro è sicuramente un grande viaggio…
- Quali sono le esperienze più emozionanti della vostra avventura ON THE ROAD ?
Sicuramente il contatto con gli animali selvaggi nel loro habitat naturale, come orsi o buoi muschiati, alci e renne. E poi volare sui ghiacciai a bordo di un elicottero. Ammirare le distese infinite e sterminate dell’Alaska, la potenza e maestosità delle cascate in Messico.
Dal punto di vista umano, l’incontro con persone sconosciute che ci hanno aiutato e trattato come se fossimo parte della loro famiglia senza volere nulla in cambio, per il semplice voler aiutare. Abbiamo avuto paura quando ci si è rotta la macchina in mezzo al deserto dello Utah o quando non partiva più la macchina in mezzo a bufere di neve e ghiaccio con -26 gradi in zone remote del Canada.
- Come pianificate il vostro itinerario ? Dove siete diretti e qual è il vostro sogno nel cassetto ?
Sappiamo indicativamente la direzione dove vogliamo andare, ma pianifichiamo tutto giorno per giorno perchè ci sono sempre troppi imprevisti e vogliamo essere liberi di vivere esperienze e opportunità che si presentano sulla strada e che non si possono prevedere. Il nostro sogno è di percorrere per interno la “Pan-American Highway” ( sperando presto di riuscire a viaggiare in maniera pulita con un mezzo elettrico ), ma soprattutto di creare un documentario della nostra esperienza.
La salute in viaggio è importante…
- Come avete risolto il discorso sanitario ? Visite mediche di controllo, malattie e vaccinazioni ?
Non abbiamo mai fatto visite di controllo per il momento, siamo finiti solo una volta al pronto soccorso in ospedale in Messico ( Sara si è slogata una caviglia qualche settimana fa ) Prima di partire abbiamo stipulato un’assicurazione medico sanitaria internazionale per le emergenze. Sul camper abbiamo un kit per il pronto soccorso e diversi farmaci di base per curarci se dovessimo averne bisogno. In generale cerchiamo di mangiare sano e cucinare tutto noi.
Molti sono spaventati alla sola idea di viaggiare all’estero, “in certi paesi”, figuriamoci vivere “on the road” come voi
- Fate spesso sosta libera o vi appoggiate ad aree sicure come distributori, parcheggi custoditi o case private ?
In generale cerchiamo sempre di fare sosta libera e ad oggi non abbiamo mai avuto grandi problemi. Ovviamente bisogna farlo con intelligenza ed evitare luoghi evidentemente pericolosi. Evitiamo le grandi città e preferiamo sempre fermarci in mezzo alla natura. Il massimo che ci è capitato è che sia venuta la polizia e ci abbia chiesto sempre gentilmente di spostarci ( non è mai bello quando ti bussano di notte o ti urlano con il megafono e ti spaventi sempre un pochino, ma è assolutamente sormontabile )
- Avete mai avuto problemi con la delinquenza comune ?
Ci hanno rubato le bici solo una volta in California. Qui in Messico stiamo facendo sosta libera oppure ci stiamo appoggiando a distributori oppure a parcheggi custoditi o campeggi. Alcune volte i privati con 1/5 dollari ti lasciano parcheggiare in sicurezza.
- Come percepite la “sicurezza” con il vostro stile di vita ? Fermarsi nel nulla più assoluto, in mezzo alla natura, vi mette a disagio ?
Preferiamo assolutamente fermarci nel nulla più assoluto che nelle grandi città: l’animale che temiamo di più è l’uomo. Alcune volte ti senti vulnerabile, d’altronde vivi e dormi in una scatola di legno e alluminio, ma devi fidarti e credere nell’umanità, c’è tanto terrorismo psicologico in giro.
- Quali sono le regole per una sosta “in sicurezza” ?
Usiamo molto un’applicazione che si chiama Ioverlander, ci aiuta a trovare posti liberi sicuri. Chiedere alle persone, leggere i cartelli, farsi un giro per vedere il quartiere. Se siamo in mezzo al nulla l’importante che il posto sia dritto per dormire comodi !
- Lo voglio fare anch’io. Consigli e suggerimenti per tutti coloro che sognano di fare la vostra vita. Volere è potere…si ma da dove si comincia ?
Non esiste un modo giusto o sbagliato per farlo, bisogna davvero iniziare. Finché non lo fai non capisci e ti fai mille domande
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I sogni dei grandi sognatori non si avverano mai, ma vengono sempre superati
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La domanda sorge spontanea: quanto mi costa ?
Le nostre tre spese principali sono:
- benzina o gas propano
- cibo
- meccanico o mantenimento macchina/camper
Cerchiamo dall’inizio del viaggio di vivere minimal, se si riescono ad abbattere i costi di hotel e ristoranti si è praticamente a cavallo. Viaggiare non è una questione di soldi ma di priorità. Il denaro è sicuramente importante, ma non è l’aspetto principale di un viaggio. Chi vuole viaggiare troverà sempre un modo di farlo: nessuno ha mai viaggiato il mondo lamentandosi dalla scrivania di un ufficio o dal divano di casa. Bisogna smettere di essere turisti e diventare viaggiatori.
Attualmente come finanziate il vostro viaggio ?
La prima parte del viaggio siamo riusciti a finanziarla lavorando in Canada ( come muratori e come camerieri e lavapiatti ) Purtroppo negli USA e in Messico stiamo usando i soldi che avevamo messo da parte perché non possiamo lavorare avendo solo un visto turistico.
Abbiamo realizzato delle collaborazioni con alcuni brand creando contenuti video e foto e abbiamo vinto un concorso di viaggio in Italia: tutto l’insieme ci sta permettendo di andare avanti e di finanziarci, ma non è comunque sufficiente. Il lavoro da fare è consistente e l’attrezzatura costa. Ad aprile abbiamo in programma di tornare in Italia per lavorare sul documentario.
I vostri contatti
Sono moltissime le domande che i nostri lettori vorrebbero farvi ma l’intervista non avrebbe piu’ fine. Ovviamente li invitiamo a seguire il vostro Vlog e, con il vostro permesso a contattarvi di persona. Per coloro che vogliono seguire Sara e Luca e la loro fantastica avventura “on the road” segnaliamo i canali Youtube, Instagram, Facebook e ovviamente il sito www.l-e-a-w.com
Cosa ne pensi di questo post ?
E’ stato utile ?
E tu sei pronto a mollare tutto ? Ti è piaciuta la storia di Sara e Luca ? Conosci qualcuno che sta facendo un’esperienza simile in giro per il mondo ? Se vuoi aggiungere qualcosa, darci dei consigli o far sentire la tuo opinione o esperienza in proposito ti invitiamo a scriverci e a confrontarti con noi
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