FIL ( Felicità interna lorda ): tutto ciò che c’è da sapere

Il dizionario Garzanti riporta: “La felicità è lo stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri”

Per essere felici occorre dunque riuscire a sentire con tutto il nostro essere ciò che esiste di bello nella vita. Di sicuro non si tratta di un’emozione oggettiva, né casuale, ma di una capacità individuale tutta da scoprire.

Nel lontano 1776  Thomas Jefferson, padre fondatore della nazione americana , fece scrivere nella costituzione: “Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per sé stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi vi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità”

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Dunque la felicità è un diritto sancito, molte volte non riconosciuto e talvolta anche misurabile. Il Bhutan, piccolo stato montuoso dell’Asia da diversi anni adotta come indicatore per calcolare il benessere della popolazione il FIL. La felicità interna lorda o FIL (in lingua inglese gross national happiness o GNH) è il tentativo di definire uno standard di vita sulla falsariga del prodotto interno lordo (PIL)

Possiamo dire che la felicità non è legata all’inseguimento dei sogni futuri ( proprio perchè non si sono ancora realizzati e forse non si potranno mai avverare ) ma al contrario è il cercare di godere di quello che si possiede nel presente.

Ciò che possediamo ci rende veramente felici ?

I criteri presi in considerazione per il calcolo del FIL sono per esempio, la qualità dell’aria, la salute dei cittadini, l’istruzione, la ricchezza dei rapporti sociali. Secondo alcuni dati il Buthan è uno dei paesi più poveri dell’Asia. Tuttavia, secondo un sondaggio, è anche la nazione più felice del continente e l’ottava del mondo.

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L’altruismo e i rapporti sociali non contribuiscono alla crescita del PIL. Scrive il sociologo Zygmunt Bauman:
“Se lei fa un incidente in macchina l’economia ci guadagna. I medici lavorano. I fornitori di medicinali incassano e così il suo meccanico. Se lei invece entra nel cortile del vicino e gli dà una mano a tagliare la siepe compie un gesto antipatriottico perché il Pil non cresce. Questo è il tipo di economia che abbiamo rilanciato all’infinito. Se un bene passa da una mano all’altra senza scambio di denaro è uno scandalo ! ”

Spesso i cosiddetti “falsi idoli” (ovvero i soldi, la fama, il successo, il potere) sono considerati fonte di felicità, ma questo atteggiamento crea solamente più ansia, che è in contrasto con lo stato d’animo della felicità. Il raggiungimento di un falso idolo può provocare solo una gioia effimera, poiché più si conquista una cosa più ne cresce il desiderio.

Oggi il tipo di economia che ci circonda non punta alla vera felicità ma passa per i negozi, e quanto più sono esclusivi, tanto maggiore dovrebbe essere la felicità che ci arriva. Raggiungere la felicità nel sistema economico moderno significa dunque ottenere cose che altri non hanno la possibilità di ottenere, nemmeno in prospettiva. La felicità richiede di essere sempre un gradino sopra agli altri.

La FIL nelle parole del Dalai Lama

Il Dalai Lama è un convinto sostenitore della FIL. Le sue parole ci dicono: “A livello nazionale e mondiale abbiamo bisogno di un sistema economico che ci aiuti a perseguire la vera felicità. Il fine dello sviluppo economico dovrebbe essere quello di facilitare e di non ostacolare il raggiungimento della felicità”

Soddisfare piaceri naturali e necessari è molto importante per la felicità, avere accesso a piaceri naturali ma non necessari può essere positivo se per procurarceli non ci votiamo ad un sacrificio eccessivo, mentre i piaceri non naturali e non necessari sono nella stragrande maggioranza dei casi fonte più di infelicità che di felicità.

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Secondo Epicuro, infatti, l’uomo dovrebbe concentrarsi sul vivere quegli aspetti della vita connessi alla sua natura e coltivare con impegno l’amicizia, elemento assolutamente positivo della nostra esistenza. La filosofia epicurea invita l’uomo a godere senza affanni di ciò che può procurarsi senza sforzo eccessivo e a vivere la vita stringendo salde e durature relazioni interpersonali

Paradosso di Easterlin o della felicità

Ed eccoci giunti al paradosso della felicità o paradosso di Easterlin, il quale evidenziò che nel corso della vita la felicità delle persone dipende molto poco dalle variazioni di reddito e di ricchezza. Questo paradosso, secondo Easterlin, si può spiegare osservando che, quando aumenta il reddito, e quindi il benessere economico, la felicità umana aumenta fino ad un certo punto, poi comincia a diminuire, seguendo una curva ad U rovesciata.

l filosofo scozzese Adam Smith, evidenzia come “il figlio del povero lavora giorno e notte per acquisire talenti superiori ai suoi concorrenti” spinto dall’idea ingannevole che il ricco sia più felice o possieda “maggiori mezzi per la felicità”, ma, in realtà, essendo la capacità di godere dei beni fisiologicamente limitata, l’uomo ricco può consumare poco di più del povero, la cui minor quantità di beni è compensata dalle minori preoccupazioni e dalle migliori relazioni sociali rispetto al ricco che vive continuamente in ansia per i suoi beni, ed invecchia solo e deluso per non aver raggiunto la felicità e per di più invidiato dai suoi concittadini.

Il FIL dei fulltimers

Se potessimo misurare il FIL dei fulltimers, di sicuro lo potremmo paragonare a quello del Buthan ! Ovviamente questa è una provocazione, ma di sicuro possiamo riscontrare in questo stile di vita tutti i parametri e i valori utili per ottenere un punteggio a pieni voti.

Intanto parliamo di libera scelta di questo stile di vita che forse ha come unico comune denominatore la voglia, il desiderio di libertà. E la vera libertà, come ci ricorda Cicerone “…non consiste nell’avere un buon padrone, ma nel non averne affatto”

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Per libertà s’intende la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, usando la volontà di ideare e mettere in atto un’azione, ricorrendo ad una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a metterla in atto.

Vivere a bordo di un mezzo, per quanto grande possa essere, riduce la disponibilità di beni di consumo, di suppellettili inutili di cui spesso ci circondiamo nella disperata ricerca della felicità materiale. Ci costringe a fare delle scelte, adattando e modellando la nostra mente e il nostro essere a ridurre le proprie necessità e ci rende effettivamente consapevoli di essere felici anche con poco.

E poi ci sono le relazioni sociali a cui possiamo dedicare molto più tempo. Gli incontri sono più stimolanti perchè continuamente nuovi e mai imposti dalla nostra condizione sociale, dall’ambito lavorativo, dalla cerchia degli amici. Insomma siamo ancora una volta liberi di relazionarci con il prossimo senza alcun tipo di filtri.

Il tempo, ne abbiamo parlato spesso, gioca un ruolo fondamentale nella sensazione di benessere e di felicità. Insomma, tutti vorrebbero avere più tempo per se stessi. Vivere da fulltimer significa essere padroni del proprio tempo, anche lavorando. Lo si può gestisce al meglio senza esserne schiavi.

Se dovessimo fare un bilancio di questi ultimi cinque anni vissuti a bordo del nostro camper di sicuro potremmo ritenerli in assoluto i migliori anni della nostra vita. E non pensiate che siano stati tutti rose e fiori. La felicità non dura in eterno ma è fatta di istanti più o meno duraturi. Anche noi abbiamo i nostri alti e bassi e abbiamo ricevuto le “sportellate” dalla vita, come tutti.

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Una cosa per noi è certa. Vivere a bordo di un camper, muovendoci come nomadi e senza una rotta precisa è la migliore scelta di vita che abbiamo mai fatto e ci ha regalato innumerevoli momenti di felicità. Di sicuro il nostro FIL ha raggiunto un notevole punteggio e siamo quasi pronti a gareggiare con il Buthan !

Vogliamo ricordare che la Giornata Internazionale della felicità si celebra in tutto il mondo il 20 marzo di ciascun anno. È stata istituita dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) il 28 giugno 2012.

E voi cosa ne pensate del FIL ? E della felicità ? Siete veramente felici o vorreste cambiare vita ? Lasciate la vostra opinione nella sezione dei commenti qui sotto. Buona Vita da Pier e Amelie !

2 thoughts on “FIL ( Felicità interna lorda ): tutto ciò che c’è da sapere”

  1. Hello,
    Siamo i Francesi chi erano a Cabanes vicino a Figueres sta notte.
    Voglio ringraziarle per il consiglio del maps.me. È proprio una meraviglia.
    Ho anche cominciato a leggere il vostro blog. Siamo d’accordo con voi sul fatto che abbiamo troppe cose e che la vita nel camper ci impara a vivere più semplicemente… ma con il mio smartphone 😉 !!! Se no come faccio a scrivervi ?
    Buona serata
    Adesso siamo tornati in Francia, vicino a Carcassone

    1. Ciao Mireille, siamo sempre felici di aiutare gli amici camperisti. Sono contento che Maps.Me vi sia piaciuto. Per noi è diventato indispensabile. Conosciamo bene Carcassonne, bellissima. Vi auguro Buona Strada e Buona Vita. Speriamo di incontrarci ancora “on the road” – Pier e Amelie !

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