Nel 1995 un itinerario di oltre 3.000 km attraversava il cuore del Tibet, tra villaggi remoti, passi a oltre 5.000 metri e paesaggi quasi disabitati. Era un percorso fatto di strade sterrate, guadi impetuosi e notti in tenda o in piccole guest-house: sveglie tra la neve e il vento, trekking attorno al sacro Monte Kailash, incontri con pellegrini e nomadi che guidano i loro yak. Ogni giorno era un’avventura tra fatiche incredibili e panorami mozzafiato, tra monasteri arroccati e mercati vibranti di colori.
Oggi quelle stesse rotte raccontano un Tibet in parte cambiato: strade migliorate, alloggi più confortevoli, maggiore presenza turistica. Ma il fascino resta immutato: il Potala di Lhasa, il lago Manosarovar e le montagne sacre continuano a regalare emozioni autentiche, mentre i villaggi e i monasteri mantengono intatta la loro magia. Questa serie di articoli intreccia ricordi di viaggio e riflessioni contemporanee, per scoprire come vivere — oggi — il grande sogno tibetano.
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Unisciti a noi in questa serie di articoli, dove ripercorreremo il viaggio del 1995 attraverso il Tibet, confrontandolo con l’esperienza di oggi. Da Lhasa al sacro Monte Kailash, dal lago Manosarovar ai villaggi remoti dell’altopiano, scopriremo come il Tibet conserva la sua magia senza tempo, tra panorami mozzafiato, antiche tradizioni e incontri con nomadi e pellegrini, arricchita da nuove possibilità di viaggio, alloggi più confortevoli e consigli pratici per chi sogna l’avventura. Parti con noi: forse il prossimo grande racconto sarà il tuo!
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