Tre notti nell’Etosha National Park

tramonto etosha park namibia featured

DAY 09 ( 4 agosto 2001 ) | Kamanjab – Okaukuejo Camp ( Etosha National Park )

Raggiungiamo in mattinata l’Anderson Gate, uno dei due punti di accesso all’Etosha National Park, nell’estremita occidentale del parco. Al suo interno è possibile fermarsi per la notte esclusivamente in uno dei tre campi autorizzati ed è consigliabile prenotare con largo anticipo per evitare di dover uscire prima del tramonto !

L’Etosha National Park occupa oltre 20.000 chilometri quadrati, dei quali un quarto occupato da un deserto di sale. E appunto il nome Etosha significa “grande luogo bianco”, proprio in riferimento al colore principale del suolo a causa della sua salinità. Un tempo questo parco costituiva la più grande riserva faunistica del mondo, poi ridimensionata nel corso degli anni.

Un elefante nella savana dell'Etosha National Park
Un elefante nella savana dell’Etosha National Park

Questa vasta area tutela oggi 114 specie di mammiferi e 340 specie di uccelli, oltre a numerose specie di rettili e anfibi. Non tutto il parco è accessibile al pubblico e purtroppo un terzo dell’area occidentale è riservato esclusivamente ai tour operators. Questo perchè il parco Etosha rappresenta una delle principali mete turistiche della Namibia e il governo vuole assicurarsi che i visitatori dei gruppi organizzati possano avere la migliore esperienza di safari possibile.

Noi ci accontenteremo dei rimanenti due terzi del parco, ma almeno saremo liberi di visitarlo a piacimento con la nostra Toyota, scegliendo di volta in volta le piste meno battute dai turisti.

Le strade del parco coprono un reticolo di ben 3550 km e sono tutte sterrate ma in buone condizioni. All’interno dell’Etosha National Park vi sono inoltre 86 pozze d’acqua ( sia artificiali che naturali ) dove è possibile avvistare gli animali, specialmente durante la stagione secca che di soli va da aprile a dicembre.

Purtroppo non siamo riusciti a prenotare dall’Italia e nemmeno da Windhoek nessuno dei campeggi presenti all’interno del parco. Giungi al Check-point di ingresso presso l’Anderson Gate per un attimo abbiamo temuto di essere respinti mentre gli zelanti rangers consultavano le disponibilità per la notte.

In realtà siamo riusciti a sistemarci senza problemi in tutti i campeggi del parco, forse perchè la maggior parte dei turisti e dei viaggi organizzati preferisce utilizzare i più comodi bungalow e chalet del posto.

La prima notte montiamo le nostre tende presso l’Okaukuejo Campground dal quale è possibile accedere comodamente ad una pozza artificiale e illuminata per l’osservazione degli animali che vengono qui ad abbeverarsi. E’ questo probabilmente il miglior punto per avvistare i rinoceronti del parco che si avvicinano dopo il tramonto.

La pozza presso l'Okaukuejo Campground consente l'avvistamento notturno di molti animali selvaggi
La pozza presso l’Okaukuejo Campground consente l’avvistamento notturno di molti animali selvaggi

DAY 10 ( 5 agosto 2001 ) | Okaukuejo Camp – Halali Camp ( Etosha National Park )

La sveglia stamane suona prima dell’alba. Dobbiamo smontare il nostro campo ed essere pronti il più presto possibile, al sorgere del sole. E’ questa infatti l’ora del giorno migliore ( oltre al tramonto ) per gli avvistamenti durante un safari. Le ore centrali della giornata sono infatti le più calde e gli animali tendono a rimanere nascosti o all’ombra dei cespugli.

Ieri sera abbiamo fatto il pieno di carburante e controllato le nostre taniche di riserva per poter percorrere quanti più chilometri possibili lungo le piste del parco. Ogni campo dell’Etosha National Park ha un distributore di benzina e negozi di generi alimentari e beni di prima necessità. Il parco infatti è molto ben gestito e organizzato dalla Namibia Wildlife Resorts

Un distributore di carburante all'interno del parco
Un distributore di carburante all’interno del parco

Viaggiamo senza una guida e ovviamente per noi è più complicato stanare gli animali per poter fare qualche buon scatto fotografico. Non conosciamo il parco e non abbiamo l’esperienza e la conoscenza dei “locals”

Possiamo però girare più liberamente e senza condizionamenti e questa è una sensazione assolutamente meravigliosa e credo il modo migliore di godersi un safari africano.

Durante il safari ci muoviamo alla ricerca di pozze d’acqua dove è più facile avvistare la fauna selvatica oppure seguiamo le mandrie di erbivori che spesso attirano gli animali predatori. Spesso si fanno ottimi avvistamenti nei pressi dei grandi alberi, poichè l’ombra da queste parti è molto ricercata.

Un'antilope si abbevera nei pressi di una pozza all'Etosha National Park
Un’antilope si abbevera nei pressi di una pozza all’Etosha National Park

Il “game drive” di oggi ci consentirà anche di raggiungere l’Halali Camp, dove monteremo le tende per la notte. Questo campo si trova come arroccato in un’area collinare nel cuore dell’Etosha. I locali definiscono queste formazioni “koppies”.

La sua posizione particolare e la vegetazione fitta lo rendono popolare per l’osservazione di leopardi, rinoceronti ed elefanti. Anche in questo campo è stata allestita una pozza d’acqua per l’avvistamento notturno degli animali. 

DAY 11 ( 6 agosto 2001 ) | Halali Camp – Namutoni Camp ( Etosha National Park )

Ultimo giorno a disposizione nell’Etosha National Park. Anche oggi la sveglia suona prima dell’alba. Sono felice perchè in questi giorni di safari siamo riusciti ad avvistare i famosi “Big Five”, i cinque grandi animali della savana: elefante, leone, leopardo, rinoceronte e il bufalo.

Leoni nella savana dell'Etosha National Park
Leoni nella savana dell’Etosha National Park

Oltre a questi abbiamo avvistato in grandi quantità zebre, gnu, iene, impala, qualche rinoceronte e molti uccelli di cui non conosco la specie.

Vi ricordo che è anche possibile cenare in tutti i camp all’interno del Parco, poichè sono presenti diversi ristoranti. Noi abbiamo sempre utilizzato la nostra cassa cucina per motivi di budget. I prezzi all’interno delle riserve in Namibia e soprattutto in Botswana possono essere molto elevati ( soprattutto per i pernottamenti ! )

Raggiungiamo in serata il Namutoni Camp, prima del tramonto. E’ infatti assolutamente vietato viaggiare all’interno del parco dopo il calar del sole. Questo per ovvi motivi di sicurezza e di controllo. I trasgressori posso rischiare multe molto salate.

Ci godiamo uno splendido tramonto africano mentre stormi di uccelli volano incontro alla palla infuocata del sole. Il cielo all’orizzonte si colora di un rosso acceso e lentamente su questa magnifica savana africana scende il buio.

Per informazioni sempre aggiornate consultate la pagina web del Parco.


Piante di baobab al confine con il Botswana

Verso il confine con il Botswana

Proseguiamo il nostro viaggio spostandoci sempre più a est, verso la remota località di Tsumkwe raggiungibile seguendo la strada C44, in discrete condizioni. Non sempre si trova carburante da queste parti e occorre pianificare con molta attenzione il proprio itinerario, portandosi dietro almeno qualche tanica di scorta.

Siamo in contatto con alcuni ragazzi del posto che “dovrebbero” avere del carburante di scorta da venderci per tentare di attraversare il Parco Nazionale di Kaudom. Da qui potremmo raggiungere la “Striscia di Caprivi” a nord e attraversare il confine con il Botswana.

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