STEPSOVER ovvero l’incredibile viaggio Overland di Simone e Lucia

Da più di un anno seguiamo le loro avventure in giro per il mondo e da mesi cercavamo di pubblicarne un’intervista. Il loro blog è quanto di più completo, esaustivo e interessante abbiamo potuto finora trovare sulla rete, assolutamente da consigliare a molti dei nostri lettori e a tutti coloro che vogliono intraprendere una grande avventura Overland. Ma passiamo subito la parola a Simone e Lucia i protagonisti della nostra sezione STORIE

Raccontateci qualcosa di voi, chi siete e cosa fate nella vita. Da quali esperienze provenite ?

Siamo Simone e Lucia, milanese classe 75 e fiorentina classe 72. Iniziamo a viaggiare con le due ruote sempre più lontano e sempre più affamati di conoscere il mondo e le sue culture alla ricerca di luoghi poco frequentati da esplorare, di itinerari sconosciuti. Il viaggio entra sempre di più a far parte della nostra vita. Acquistiamo il nostro primo camion, un Unimog che allestiamo in autonomia, e iniziamo a spingerci verso mete altrimenti non raggiungibili in moto ma non ne abbiamo mai abbastanza e la vita da impiegati dietro ad una scrivania aspettando le tre settimane di ferie per partire non ci basta più.

Come è iniziata la vostra avventura ? Qual’è stata la molla che vi ha fatto partire. Avevate già esperienze passate ?

Iniziamo a maturare lidea di mollare tutto, casa lavoro, parenti e amici, una vita comoda ma routinaria e partire per lignoto. Allinizio i dubbi e le incertezze prevalgono e ci tengono ancorati. In ogni nuovo viaggio continuiamo ad incontrare persone che sono in giro per il mondo da anni, spesso pensionati che non vogliono annoiarsi a casa e ci rendiamo conto che se aspettiamo troppo non raggiungeremo mai il nostro sogno perché magari troppo stanchi o addirittura senza una pensione.

Se non lo facciamo adesso non lo faremo più e dun tratto il coraggio esce, la decisione è presa, e così inizia una nuova sfida. Prima di partire però decidiamo di costruirci una vera e propria casa su ruote scegliendo di concederci qualche comodità in più rispetto al nostro amato Unimog. A malincuore lo vendiamo e acquistiamo in Germania un mezzo più grande, la sicurezza e la robustezza del camion ci piace e così possiamo sbizzarrirci con i progetti per la nuova costruzione.

Presentateci il vostro sito/blog

Il nostro blog si chiama www.stepsover.com e sulle sue pagine cerchiamo di condividere le nostre esperienze, dalla costruzione del mezzo al viaggio agli incontri fatti on the road. Sicuramente può essere utile per chi sogna una vita come la nostra o chi vuole affrontare un viaggio anche più corto, per chi vuol provare ad allestire un mezzo da viaggio e cerca spunti o semplicemente chi è curioso di capire cosa facciamo.

Come gestite la lontananza e le difficoltà psicologiche della vostra vita “on the road”

Non è sicuramente una cosa facile allontanarsi dalla famiglia, infatti allinizio abbiamo detto a tutti che sarebbe stata unesperienza di un anno, ovviamente anche noi non eravamo certi di farcela per un periodo più lungo ma poi lanno è scivolato via e i social network ci aiutano a tenerci in contatto con i nostri cari e la nostalgia per ora non ha preso il sopravvento.

Comunque lItalia a volte ci manca; è e resta sempre il paese più bello del mondo e magari quando prima o poi torneremo riusciremo a viaggiare anche per il nostro paese perché abbiamo ancora tanto da scoprire anche li, non sappiamo se saremo in grado di tornare ad una vita normale per ora ci piace questa.

Anche gli amici ci mancano moltissimo e speriamo sempre che qualcuno ci venga a trovare in giro per il mondo per questo abbiamo previsto un letto in più. Cè da dire però che fortunatamente riusciamo a fare delle bellissime nuove amicizie anche adesso con molti altri viaggiatori come noi che incontriamo strada facendo, sia europei che da altre parti del mondo; italiani pochi a dire il vero e poi soprattutto con gente del posto, per questo il Sudamerica è molto caloroso e ospitale e ci è capitato di incontrare persone che porteremo con noi nel cuore per sempre.

Parlateci della vostra casa…

Desideravamo un mezzo che ci offrisse un po’ di comodità e sicurezza in più rispetto a un van, e volevamo essere totalmente autonomi senza dover per forza doverci fermare in campeggi o aree a pagamento, una vera casa itinerante e indipendente. Per questo sapevamo che avremmo avuto bisogno di attrezzature ingombranti e pesanti, molte batterie, pannelli solari, serbatoi di acqua e gasolio e perché no, almeno una delle nostre moto per continuare ad esplorare dove il camion si fosse dovuto fermare perché troppo grande o semplicemente per fare da base di appoggio in posti particolarmente accoglienti e meritevoli.

Abbiamo scelto quindi un mezzo più robusto e 4×4 perché i nostri percorsi preferiti non si sa perché ma sono sempre impervi. Ci sono voluti due anni per costruire la nostra casa viaggiante. Ci lavoravamo la sera, nei fine settimana, durante le vacanze e tutti i momenti liberi dal nostro lavoro in ufficio. Sono stati due anni faticosi fisicamente e mentalmente, di sacrifici, ma li abbiamo affrontati consci che molte delle spese erano fondamentali per risparmiare in futuro lungo il nostro cammino.

Come spazi interni è paragonabile ad un camper di media/grande dimensione, di circa 12 mq; abbiamo un letto matrimoniale di dimensioni standard, un bagno spaziosissimo con doccia separata, una cucina altrettanto spaziosa con frigo e congelatore e addirittura forno e lavatrice. Un armadio per i vestiti, a quanto dice Simone tutti di Lucia e una comoda dinette che si può trasformare in letto per ospiti.

Pregi e difetti del vostro veicolo. Lo spazio vitale è sufficiente ?

Si lo spazio ci soddisfa e ci consente di non stare troppo appiccicati anche nelle giornate di brutto tempo, in casa stiamo bene, possiamo cucinare lavorare al computer senza darci fastidio. Poi è chiaro che qualche piccola modifica e miglioramento con lesperienza accumulata viaggiando si può sempre fare, ad esempio adesso che siamo fermi in un posto tranquillo per un periodo più lungo abbiamo modificato la disposizione delle casse esterne e aggiunto dei porta oggetti esterni.

A proposito di sicurezza: molti sono spaventati alla sola idea di viaggiare all’estero, “in certi paesi”, figuriamoci vivere “on the road” come voi !

  • Di certo in Sudamerica, dove vi trovate attualmente non ci sono molti campeggi o aree attrezzate per la sosta come in Europa. Fate spesso sosta libera o vi appoggiate ad aree sicure come distributori, parcheggi custoditi o case private ?

Facciamo sosta libera quasi sempre, ad eccezione di poche volte in cui ci troviamo in città e preferiamo un posto più tranquillo dove fermarci, ci è anche capitato di essere ospitati da locali ed è veramente la cosa più coinvolgente.

  • Come percepite la “sicurezza” con il vostro stile di vita ? Fermarsi nel nulla più assoluto ( penso al deserto di Atacama o al Salar de Uyuni ) vi mette a disagio ?

Fermarci nel nulla non ci spaventa affatto anzi nel nostro camion ci sentiamo veramente al sicuro e a nostro agio.

  • Dove vi fermate per la notte e come scegliete le vostre soste ?

Quando siamo in mezzo alla natura incontaminata è facile trovare luoghi dove fermarsi a riposare, ma scegliamo i posti anche utilizzando unapplicazione molto popolare tra gli Overlanders che si chiama IOverlander, li si trovano molti suggerimenti su dove potersi fermare.

La vostra esperienza più emozionante. Un incontro, un itinerario o un paese che vi è rimasto nel cuore. Avete avuto paura quando

Difficile rispondere a questa domanda perché cerchiamo di trarre il meglio da ogni paese che visitiamo. Avendo molto tempo a disposizione riusciamo a ritagliarci i nostri spazi un po’ ovunque, individuando ciò che più ci piace e tralasciando ciò che apparentemente ci poterebbe interessare meno.

I lunghi tempo di sosta, la semplicità con cui riusciamo ad entrare in contatto con le persone del luogo fanno il resto. Si, naturalmente abbiamo dei luoghi che ci hanno colpito particolarmente: ad esempio sarà difficile dimenticare i parchi della Patagonia, da Torres Del Paine in Chile all’incredibile Fitz Roy in Argentina. I ghiacciai come il Perito Moreno, i vulcani che abbiamo incrociato lungo la Carrettera Austral.

In Bolivia come non menzionare il Salar de Uyuni, o la splendida Ruta delle Lagune. Insomma sono molte le cose che ci sono passate davanti agli occhi e che ormai sono entrate a far parte di noi in modo indelebile. Tralasciando gli itinerari più conosciuti, siamo però spesso capitati in mezzo a paesaggi incontaminati che a noi piacciono particolarmente.

Tra questi la regione del Chubut in Argentina, alcune zone della pre-cordigliera in Bolivia. Questi generalmente sono i posti dove ci sentiamo di più a nostro agio, questo perché il nostro veicolo ci regala tanta indipendenza che possiamo spendere in luoghi dove la vita è semplice e priva della frenesia tipica dei territori più frequentati.

Non abbiamo mai avuto paura, il viaggio è fatto di alti e bassi, questo si ma le situazioni pericolose per ora non ci sono capitate. Cerchiamo di limitare il più possibile le condizioni che possono metterci in pericolo e restando spesso fuori dalle città difficilmente incontriamo persone che possono crearci qualche danno.

Come pianificate il vostro itinerario. Dove siete diretti e qual è il vostro sogno nel cassetto ?

Per ora ci facciamo guidare dagli eventi, dai consigli delle persone che incontriamo e dalla voglia di scoprire, per vedere dove ci porta il viaggio. Non ci facciamo troppi programmi. Per ora comunque abbiamo lidea di arrivare in Alaska, poi si vedrà !

La salute in viaggio è importante. Come avete risolto il discorso sanitario ? Visite mediche di controllo, malattie e vaccinazioni ?

Ovviamente abbiamo fatto unassicurazione sanitaria che copre, in caso di emergenze, in tutto il mondo. Per visite mediche ed eventuali vaccini invece ci appoggiamo sul posto e dobbiamo dire che fino ad ora ci siamo trovati benissimo sia in Senegal a Dakar per i vaccini che in Cile a Santiago per dentista e altre visite di controllo.

Un luogo dove vivere o un paese da attraversare ?

Inutile negare che viaggiando ci si continua a chiedere: chissà se potrei vivere qui o da qualche altra parte che non sia il nostro paese. Noi lo prendiamo un po’ come un gioco perché nella realtà delle cose, per quanto ci siamo innamorati di tanti posti, paesaggi e persone non riusciamo mai a dimenticare quanto sia bella e unica la nostra Italia.

Il nostro non è un viaggio di fuga, e per fortuna sappiamo quanto siamo stati fortunati ad essere nati in uno dei paesi ha più da offrire sotto tutti i punti di vista. Si ritrova un po’ di Italia in ogni paese che abbiamo visitato, cultura, tradizione, cibo, lingua e questo ci fa ricordare che per quanto possa essere deriso, contraddetto o rinnegato il nostro paese è unico e dovremmo solo essere in grado di esportarne il valore con un pizzico in più di Italianità. Detto questo, si, ci sono tanti luoghi che abbiamo incontrato e dove ci saremmo fermati più a lungo, ma oggettivamente per ora nessuno dove ci saremmo trasferiti.

Lo voglio fare anch’io. Consigli e suggerimenti per tutti coloro che sognano di fare la vostra vita. Volere è poteresi ma da dove si comincia ?

Guadagniamo qualcosa con i libri che abbiamo pubblicato e scrivendo articoli per delle riviste, abbiamo anche venduto dei video, questo e laffitto della casa in Italia ci permettono di non utilizzare pochi risparmi che abbiamo che teniamo da parte nel caso dovesse esserci qualche emergenza.

Non è molto ma cè da dire che questa vita è meno dispendiosa di quanto si possa credere, non mangiamo nei ristoranti non andiamo in campeggio non visitiamo musei o parchi a pagamento è uno stile di vita diverso, non siamo in vacanza. Riusciamo a spendere circa la metà di chi viaggia con un piccolo van o una macchina attrezzata perché anche se spendiamo un po’ di più in carburante risparmiamo sul resto grazie al nostro mezzo che ci rende indipendenti. Per adesso riusciamo a stare tra gli 800 e i 1000 euro al mese in due.

THE END

Sono sicuramente moltissime le domande che a questo punto i nostri lettori vorrebbero farvi, ma purtroppo l’intervista non avrebbe più fine. Ovviamente invitiamo i nostri amici a leggere avidamente le pagine del vostro blog e, con il vostro permesso a contattarvi di persona attraverso i vostri canali social

Vorrei infine segnalare il vostro prezioso libro: Lo Zen e l’arte di camperizzazione di un veicolo overland ( ora anche in Inglese ) Quale miglior strumento per cominciare a sognare !

Cosa ne pensi di questa intervista ?

Ti è piaciuta la nostra intervista a Simone e Lucia ? Vorresti leggere altre storie come questa ?
Se hai amici o conosci qualcuno che vive e viaggia da fulltimer, non hai che da segnalarci la sua storia. Ci piacerebbe raccogliere e trasmettere la sua testimonianza di vita “on the road”

Puoi lasciare un commento nel box che trovi qui sotto e se l’articolo ti è piaciuto ti chiediamo di condividerlo con i tuoi amici attraverso i social media.

La sezione commenti sul nostro blog è molto importante per noi ed è il posto perfetto per fare domande, dire cosa ti piace e cosa non ti piace, se manca qualcosa oppure raccontare le tue esperienze e le tue emozioni. Aspettiamo con ansia il vostro contributo !

6 thoughts on “STEPSOVER ovvero l’incredibile viaggio Overland di Simone e Lucia”

  1. Che bello leggere storie di questo genere. Spero che io e il mio fidanzato saremo i prossimi. Ci pensiamo ormai da un paio di anni e vorremo che non ne passassero altrettanti da qui alla realizzazione di diventare travellers.
    Grazie a tutti voi per condividere giorno dopo giorno le vostre esperienze e avventure! Ci danno sempre nuova carica!

    1. Grazie a te Veronica per averci scritto. I complimenti sono sempre molto graditi. Speriamo che il vostro sogno diventi preso realtà. Teneteci aggiornati !

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